Ore 7.30. Apro gli occhi, tutto è buio. Tendo le orecchie
per ascoltare. L’unico suono è quello del mare. Devo solo attraversare la
strada e mi trovo sul lungomare. Questa mattina, al buio della mia camera, mi
rendo conto che non è da tutti svegliarsi e sentire il rumore delle onde che si
infrangono sul bagnasciuga, lo splendido rumore delle onde che si avvicendano
le une alle altre. E me ne rendo conto oggi, un sabato mattina come tanti,
semplice, senza impegni.
Oltre alle onde, il silenzio. O quasi. Dalla cucina il
vociare del motorino del frigo. Mi lascio cullare un altro po’ dalle onde e dal
buio, tutto tace. Fino a quando la tromba delle scale del condominio amplifica
uno starnuto da trombone. Poco fine, sembra che venga giù il muro. Poca poesia
ma anche questa è la quotidianità. Semplice, banale quotidianità.
La mia mattina è iniziata così, con le onde (e lo starnuto)
e il cielo grigio. Ma oggi non mi importa, a dispetto del freddo, del grigio e
della pioggia, stamattina mi sono sentita stranamente in pace con me stessa e
con il mondo. Semplicemente, banalmente felice di esserci. Qui e ora.
Mattinata lenta, trascorsa senza fare nulla in particolare.
La sostenibile leggerezza dell’ozio. In un giorno in cui tutto sembra a rilento,
anche la mia testa rallenta la sua corsa e non mi sento colpevole di nulla.
Strano. Io che non mi lascio passare nulla. Oggi va così.
Giornate come queste mi fanno pensare alle nonne, alle
signore di una volta, quelle che passavano le loro giornate a casa a rivestire
il ruolo di “angeli del focolare”, di quelle che si destreggiavano tra pentole
e padelle come se interpretassero una danza, donne rustiche, magari una nonna
di qualche decennio fa. Semplice, rustica. Vorrei dire di avvicinare questa
figura alla mia infanzia ma mentirei, io una nonna così non ce l’ho mai avuta.
Mia nonna materna è una nonna sprint e comunque non la vivo quotidianamente
visto che vive a Caracas, quella da parte di papà non l’ho potuta conoscere.
Mi piace pensare (senza rimpianti o senza tristezza sia
chiaro) a mia nonna come una donna come quella che ho descritto. Una donna
temprata dalla povertà, dal vivere in un paesino arroccato sulle colline
marchigiane, una donna che cucinava per otto, una donna che quello che offriva
non lo tirava fuori dal tetrapack o da una busta giallo chiaro di una nota
marca di biscotti. Nono quello che offriva veniva dalla campagna, dalla forza
delle sue braccia che impastavano, rimestavano, tagliavano.
Giornate come questa ti fanno vivere ad un ritmo che non è
quello di semafori, scadenze, dischi orari. Giornate come queste pretendono
tazzone di thè, copertina di pile. E biscotti homemade. Brutti, semplici,
banali. Ma che riscaldano, tanto e più della coperta di pile a mo’ di mantello
sulle spalle. Buona lentezza, buona semplicità, buona banalità.
Crispy oat cookies:
Ingredienti per una 20 di biscotti:
Ingredienti:180 g di fiocchi di avena piccoli
40 g di crusca di frumento
40 g di farina di farro integrale
30 g di farina integrale
6 g di malto di riso
65 g di zucchero di canna
45 g di olio di semi di girasole
4 g di di lievito
2 tazzine da caffè di acqua
1 pizzico di sale
How to:
Unire tutti gli ingredienti secchi, e aggiungere poi il malto e l’olio. Amalgamare bene. Se il composto è troppo secco aggiungere un poco di acqua per far legare meglio gli ingredienti ed impastare con le mani facendola assorbire tutta.
Riporre in frigo a compattare, 30/45 minuti bastano.
Preriscaldare il forno a 180° , coprire un teglia con carta forno. Riprendere
il composto e formare delle palline che andranno appiattite un pochino. Oppure
usate uno stampino taglia biscotti e a mo’ di coppa pasta riempirlo con due
cucchiai di impasto. Infornare per circa 20 minuti, girarli e rimetteteli in
forno per altri 10 minuti.
Lasciar raffreddare e gustare i vostri simil Gran Cereali
homemade!
Ogni tanto ci vuole: prendere le cose con calma; dedicarsi del tempo a pensare alle persone care; viziarsi con una golosità.
RispondiEliminaBiscotto per nulla brutto, semmai semplice ma delizioso.
Buon fine settimana! :-)
Grazie Mari! Hai ragione, ogni tanto ci vuole proprio il binomio: calma e coccola dolce!
EliminaBuona giornata a te! :)
senti maaa...la smetti di autocriticarti sempre tutte le ricette che fai?biscotti brutti, semplici e banali...scrivevi biscotti rustici ed era la definizione corretta.a me piace intanto il mix che hai usato.
RispondiEliminache bello deve essere svegliarsi col rumore del mare.farei tai chi sempre davanti al mare io.
buona giornata
uuuuuuuuuuuuuh è più forte di me, lo spirito di autocritica mi perseguita, mi rendo conto che a volte sono "pesante" ma autoflagellarmi è una modalità automatica qui! Però, a onor del vero, i biscotti erano buoni davvero!
EliminaQuanto al risveglio, considerati arruolata per lezioni private di tai chi, in cambio offro alloggio! :)
Sono bellissmi questi biscotti, fanno pensare al gusto autentico della natura, dei cereali, della campagna.. il gusto di una volta! Delle nonne con grembiule, mattarello e fazzoletto in testa, della stufa a legna. Conforto della semplicitá, dell'essere banali, del prendersi una giornata per non pensare a nulla, non criticarsi, non pretendere..E volersi bene! Buona domenica!
RispondiEliminaBianca, sei carinissima! <3 Buona giornata a te! Un bacione
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