domenica 23 novembre 2014

Americanate



Non sono sparita, non del tutto per lo meno. Semplicemente ho preferito non scrivere per un po’ perché stanno succedendo tante cose che mi hanno tolto spesso e volentieri la forze anche per lamentarmi. E dato che non mi piace essere un peso per gli altri con le mie lamentele, me le sono tenute per me, riservandomi di scrivere quando avessi trovato il tempo e la capacità di non riversare troppa tristezza su questo blog, che già ne ha vista in dosi massicce.
Quindi eccomi qui, di nuovo. Pronta con una nuova ricetta dolce. Dolce, di nuovo. Non ho avuto molta ispirazione, i miei pranzi e le mie cene non sono stati mai troppo elaborati, o comunque non meritevoli di essere pubblicati. Quindi mi scuso per l’ennesimo post dolce, anche perché un altro è sicuramente previsto a breve visto che devo far vedere che fine ha fatto la mia marmellata express pubblicata qui.
L’ho rimandata ancora un po’ perché da persona curiosa e amante delle americanate quale sono, so che giovedì è il Thanksgiving Day, il giorno del Ringraziamento. Mi piace immaginare l’atmosfera festosa, lo spirito di condivisione e del voler stare insieme, in famiglia, che caratterizza questa festività. Almeno così ce la disegnano nei film. E visto che non posso proporvi un tacchino ripieno per ovvi motivi né la ricetta del purè di patate e cavolfiore perché troppo banale persino per una novellina della cucina come me, ho deciso di buttarmi sul dolce. Penserete APPLE PIE! Ebbene si, ho preparato quanto di più Americano esista, ma in una chiave un po’ diversa, perché, diciamolo, a me piace complicarmi la vita.
Ed approfitto però per cogliere anch’io lo spirito del Ringraziamento, cioè quello di voler grazie per quanto ricevuto. E allora in maniera random, inizio. Grazie per la pazienza che la mia famiglia ha con me, grazie per la fiducia che hanno nei miei confronti, nonostante i gesti possano dimostrare a volte che non sono del tutto razionale. Grazie per le poche persone che ancora mi stanno vicino, perché emanano una luce che mi riscalda il cuore anche quando fa freddo. Grazie per le ragazze che passano sul mio blog e lasciano una piccola traccia di sé perché mi dà la conferma che là fuori di belle persone ne è pieno il mondo. Basta cercare bene. Grazie perché nonostante tutto sono ancora qui, acciaccata, ferita e con tante sbucciature, consapevole dei miei errori e delle mie paure irrazionali anche se ancora troppo dubbiosa per affrontarli una volta per tutte. 

APPLE PIE CRUMBLE MUFFIN 

Per 12 muffins:
200 g  di farina (per me un mix di farina di kamut e farina integrale)
50 grammi di zucchero di canna
½ cucchiaino di bicarbonato
1 bustina di lievito per dolci bio
½ cucchiaino di pimento
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 pizzico di sale
180 ml di acqua
70 ml di olio di semi di girasole
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
1 mela di medie dimensioni a cubetti

Per il crumble:
30 g di farina integrale
30 g di zucchero integrale di cocco
½ cucchiaino di pimento
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaio e ½ di olio d’oliva
Una decina di nocciole tritate grossolanamente

HOW TO:
Preparare il crumble in un piccolo recipiente: mescolare tutti gli ingredienti secchi ed aggiungere per ultimo l’olio. Mescolare con le mani fino ad ottenere un composto granuloso, tipo sabbia.
Accendere il forno a 180° e preparare gli stampini per muffin, ungendoli ed infarinandoli leggermente.
In una ciotola, mescolare tutti gli ingredienti secchi. Formare un buco al centro ed aggiungere olio, acqua, vaniglia. Amalgamare e solo per ultimo aggiungere le mele. Mescolare per distribuirle uniformemente nel composto.
Riempire per 2/3 circa i pirottini/la teglia per muffin e cospargerli con il crumble. Infornare per 25 minuti circa.


domenica 2 novembre 2014

Confessioni di una mente pericolosa



Lo ammetto. Fra qualche anno, quando parteciperò alle riunioni dei Foodblogger Anonimi tanto lo dovrò confessare comunque. Buongiorno a tutti, mi chiamo Zucchina e l’unica volta che ho panificato con il lievito madre è stato perché avevo quello secco in polvere. L’unica occasione in cui ho preparato i miei lieviti madre me li hanno miseramente abbrustoliti nel forno mettendo fine alle mie velleità panificatorie. Non ho mai tirato una sfoglia, non ho mai fatto gli gnocchi, non ho mai sfogliato i croissants. Non ho mai preparato composte né di frutta né di verdura. Sono un’accumulatrice seriale di “Preferiti” del motore di ricerca, intasando sia il cellulare sia il computer con ricette che il 70% delle volte non replicherò. La mia casa pullula di libri e libercoli di ricette di cucina, che spesso e volentieri fanno sfoggio di sé più come soprammobili che come fonte di ispirazione dei miei piatti. Seguo ogni cooking show e programma di cucina sulla faccia della terra, da Masterchef a Cuochi e fiamme, da Cucina con Giada a (inorridendo) Man vs Food. Compro spesso ingredienti a caso perché li ho letti nella ricetta X che passa inevitabilmente in secondo piano causa stanchezza e poco tempo per approfondire. Il che si traduce in un’altra serie di “preferiti” con trait d’union quello dell’ingrediente che mi guarda come un cucciolo di Labrador ogni volta che apro la dispensa.
La ricetta di oggi nasce così, proprio perché presa dall’euforia di un inizio autunno dai sentori estivi, mi crogiolavo nell’idea di insalatone in cui le foglie di lattuga erano solo un pretesto per infilarci tutto e il contrario di tutto: mele, cavolo cappuccio, cimette di broccolo, finocchi in un mix estate-inverno di colori ed antiossidanti. Poi però è arrivato il “fresco”, il raffreddore e la febbre e le insalate sono state scalzate nella mia personalissima classifica di gradimento da zuppe, verdure cotte, minestroni e forno acceso.
Con due melagrane che imploravano di trovare un posticino nel mio cuore e non solo nel portafrutta. Così gira che ti rigira vengo fulminata da un’idea. Marmellata home-made! Non sono amante delle marmellate in commercio, troppo dolci e stucchevoli, e non riesco a chiudere un occhio di fronte al tacito inganno del “senza zuccheri aggiunti” che poi rivela un’aggiunta di succo d’uva che, per carità, meglio dello zucchero bianco ma sempre un qualcosa in più è. E quindi sono poche le mie ricette a base di marmellate e di certo non sono una fan entusiasta delle fette biscottate e marmellata, o meglio, inizio con le migliori delle intenzioni ma a metà della seconda settimana già sono alla ricerca di un’altra ricetta per movimentare la mia colazione…
In sintesi, avendo poco tempo, poca voglia, poca materia prima e assolutamente nessun addensante tradizionale né la minima esperienza in campo marmellate ho tirato fuori questo modo originale e (poco) dolce per iniziare la mia giornata…
POMEGRANATE CHIA JAM
Ingredienti:
Arilli di due melagrane di medie dimensioni (circa 2 tazze)
2 cucchiai di sciroppo d’agave (giusto per dire che l’ho zuccherata!)
2 cucchiai di semi di chia
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
How to:
Ricetta di una banalità imbarazzante. Ricavare i semi della melagrana, frullarli con il minipimer in maniera grossolana, aggiungere lo sciroppo d’agave ed i semi di chi. Scaldare a fuoco basso fino a far bollire, mescolando spesso e schiacciando delicatamente gli arilli così da estrarne il succo ma lasciando comunque un minimo di croccantezza. J
Mettere i semi di chia, mescolare fino ad amalgamarli al resto del composto e rimettere sul fuoco, sempre a fiamma bassa e cuocere per 10-15 minuti. Aspettare che il tutto si addensi, mescolando spesso per evitare che la marmellata si attacchi sul fondo della pentola.
Una volta che la marmellata ha raggiunto la giusta consistenza aggiungere la vaniglia.
Si mantiene in frigorifero per una settimana/dieci giorni in un barattolino ben sigillato di quelli per marmellate e composte. Si potrebbe produrla in quantità maggiori e metterle sottovuoto ma, si sa, Zucchina non fa queste cose.
Qual è stato il destino della mia marmellata? Un paio delle mie ultime colazioni è stata questa...


…in forno c’è un’altra idea che, se supera il mio pressure test(!) potrebbe comparire qui sul blog.
Un abbraccio,
Zucchina
PS: Visto che ogni tanto anche io non pubblico post melodrammatici e riesco ad essere quasi simpatica? J