martedì 17 dicembre 2013

I'm dreaming of a veg Christmas...

Siamo sinceri, quest'anno non sento minimamente l'atmosfera del Natale. Per rendere l'idea dello spirito da Grinch di cui in famiglia tutti siamo rappresentanti, non abbiamo ancora decorato la casa, non abbiamo fatto nè albero nè Presepe.
Al contrario, gli anni passati rimpiangevo il fatto di dover trascorrere le giornate che precedono il Natale con un libro in mano piuttosto che aiutare mia mamma e mia sorella nel montare l'albero e decidere la decorazione dell'anno (a mio parere, la migliore è stata quella con i mini peluche!). 
Senza nemmeno ricordare la gioia e il lucicchio nei miei occhietti quando ero più piccola quando (sing sob!) mio padre mi prendeva in braccio per farmi mettere la stella sulla punta del nostro abete dopo aver terminato di appendere fiocchi, lucine, palline dal basso verso l'alto. A 22 anni non so definire esattamente cosa significhi "sentire il Natale", ma mi rendo conto che questa volta è una sensazione che non mi appartiene, sicuramente non quest'anno, non dopo quello che è successo e non con la guerra fredda che è in corso tra me e mio padre. Questo periodo sono presa da mille pensieri che mi risucchiano qualunque entusiasmo (si, lo so brutto a dirsi) e che mi impediscono di vedere cosa c'è di buono oltre la cortina di nero che certe situazioni personali e famigliari hanno contribuito a creare.
E diciamocela tutta, non penso di essere l'unica a sentirsi lontana mille miglia da un qualsivoglia fervore natalizio, visto che quasi tutta la popolazione italiana ha la testa infagottata da qualche preoccupazione materiale, impegni o situazioni stressanti. Io purtroppo - è uno dei miei difetti- non riesco a far "buon viso a cattivo gioco" e se sto strana si vede subito.
Quindi, quest'anno ho deciso che, al di là delle difficoltà e dei brutti pensieri, in qualche modo devo ricordare a me e alla mia famiglia che è quasi Natale (- 8 giorni!). E quale miglior segnale se non una vera e propria guest star delle tavole italiane durante queste festività?!?!? Ma ovvio, messer Panettone!

Faccio un piccolo appunto: io ho sempre preferito il pandoro, mi inserisco nella lista di quelli che oltre ogni decenza sezionano la propria fetta di panettone e sputacchiano i canditi sottrattisi al radar di ultimo livello. Di quelli che si sottraggono all'imbarazzo pubblico informandosi su quale sia quello senza canditi, o preferendogli il pandoro (appunto, scevro da ogni imprevisto e sicuramente più gustoso al mio vecchio parere, al di là del panetto di burro che circola allegro e gaudente nei vasi sanguigni dopo averne mangiato un paio di fette).
E ribadisco, non sono solo io a fare la schizzinosa, potrei fare un elenco esageratamente lungo di conoscenti e amici che considerano i canditi dei veri e propri attentatori del gusto, pronti ad esploderti in bocca quando si pensa di esserseli risparmiati almeno per quel paio di centimetri quadrati del boccone (e anche qui si dovrebbe dissertare ore a sulla metamorfosi da uomo a criceto, unico presidio contro l'imprevisto nascosto in un boccone più grande di quello che potrebbe prendere il simpatico roditore).
Tornando alla ricetta, ovviamente non poteva essere farina del mio sacco quindi ho preso spunto da qui, ma ho modificato un po' di ingredienti e, dovendo lavorare nell'ombra (leggi mostrando la mia malefatta solo una volta ultimata pena ire per usare troppo frequentemente il forno) sono cambiati anche i tempi di lievitazione.
Con queste dosi ho ottenuto due panettoncini di medie dimensioni, uno addolcito dai cranberries essiccati che chiedevano pietà in dispensa e l'altro reso goloso da scaglie di cioccolato fondente. Enjoy them!

1) Biga :                                                                        
100 gr di farina "0" di grando tenero                       
50 gr d'acqua                                                                                              
25 gr di lievito di birra fresco                                                                                   

 2) Impasto "fase uno"                                                    
 250 gr di farina (per me un mix di farina "0" e di manitoba)                              
150 gr d'acqua di fonte  
 2 cucchiai rasi di lecitina di soia  
100 gr di zucchero di canna integrale         
70 gr di olio - mix fra olio di semi e olio evo, avevo paura che con il solo olio d'oliva, il sapore fosse troppo forte (nell'originale c'era la margarina, quindi la quantità d'acqua e farina e indicativa, avendo usato l'olio l'impasto è sicuramente più morbido e la quantità di farina che ho usato è maggiore di quella indicata)

3) Impasto " fase due"
50 gr di farina "0" di grano tenero
50 gr di zucchero di canna integrale
20 gr di olio di girasole
1 cucchiaio di malto
2 cucchiai rasi di lecitina di soia
100 gr di gocce di cioccolato fondente + una manciata generosa di cranberries
1 cucchiaino di sale
2 cucchiaioni di liquore (per me punch d'Abruzzo)
scorza di un arancio

PROCEDIMENTO :
Si procede inziando a prepare la biga. Sciogliere nell'acqua tiepida il lievito e lasciar riposare qualche minuto; in un ciotola capiente versare la farina e dopo, un pò alla volta, incorporare l'acqua nella quale è stato sciolto il lievito. Una volta incorporato bene il liquido alla farina, impastate velocemente piegando più volte l'impasto, fino ad ottenere una piccola sfera bianca.Coprite la ciotola con della pellicola per alimenti, e lasciate riposare l'impasto per circa  2h, il tempo necessario per far si che triplichi il suo volume. Passate le 2h, prendete la biga e nella stessa ciotola incorporate, uno alla volta, gli ingredienti della fase n°1: lo zucchero, la lecitina*, l'olio, la farina, solo in ultimo aggiungete l'acqua, sempre cercando di fare attenzione di non versarla tutta insieme. Incorporate per bene i nuovi ingredienti con la biga, fino ad ottenere un unico impasto solido. Richiudete la ciotola con la pellicola e lasciate riposare l'impasto per almeno 3h (la ricetta originale prevede una temperatura di circa 30°, la sera che ho preparato l'impasto dentro casa avevo circa 17°, quindi l'ho lasciata lievitare tutta la notte, dalle 19.00 alle 8.00). Per la seconda volta prendere l'impasto e aggiungete poco a poco gli ingredienti della fase n°2: lo zucchero, la farina, il malto, il liquore, la scorza dell'arancio, il sale, la lecitina di soia*, solo in ultimo l'olio. Impastate per bene (se l'impasto è a buon punto risulterà esserci una buona trama di glutine), facendo sempre delle pieghe su se stesso. Dividere in due l'impasto, aggiungeree le gocce di cioccolato in uno e i frutti rossi essiccati nell'altro, e continuate ad impastare in modo che si omogenizzino bene con tutto il resto del composto. Adesso metteree l'impasto ottenuto negli appositi pirottini per fare il panettone, fate una croce con un coltello sull'impasto, lasciate riposare dalle 6 alle 8 h (anche in questo caso la temperatura ottimale per la lievitazione dovrà essere di 30°C, io ho alternato temperatura ambiente con la lucina del forno acceso quando ero lontana da sguardi indiscreti dalle 9.00 alle 18.30), l'impasto deve crescere fino ad arrivare a toccare i bordi del pirottino. Una volta ottenuta la giusta lievitazione, preriscaldate il forno leggermente, e cuocete il vostro panettone ad una temperatura di 180° C, per circa 40-45 minuti. Suggerisco di cuocerli nella parte bassa del forno e per la prima parte della cottura coperti con della carta allumini per evitare che brucino sopra, e scoprirli solo negli ultimi dieci minuti circa. Una volta pronti, lasciarli raffreddare su una gratella in modo tale che non rimangano umidi sulla base.
 
* In entrambi gli impasti, i 2 cucchiai di lecitina sono stati prima mescolati in un po' d'acqua calda quasi bollente, circa 50 grammi presi dal quantitativo totale, e lasciata riposare per mezz'ora.
 
 
 

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Telepatia! Sfido chiunque a non far parte del movimento "Uniti contro la Multinazionale del Candito"!!!!

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